IMPARIAMO A CONOSCERE STEFANO
Al "Presidentissimo" Marco Berlanda (sedici anni alla guida della nostra società, vale a dire da sempre) l´onore e l´onere di presentare Stefano Deanesi, un illustre passato sia da giocatore che da tecnico e un altrettanto brillante futuro targato-Virtus...
D: Il tuo è un nome molto noto nel mondo della pallacanestro, ma a Desenzano sei sconosciuto ai più. Ti vuoi presentare?
R: Ettore Messina lui sì che è un nome molto noto, io sono solo una persona che ha sempre amato questo sport e che per vari motivi e per molto tempo ha dovuto abbandonarla attivamente. Anche se sono sempre stato sul pezzo... Comunque a Desenzano non sono proprio sconosciuto, al campetto mi conoscono tutti, se non altro perché nessuno vuol giocare con me: faccio l´allenatore pure lì e "stresso" con i miei consigli.
D: Come spesso accade nella vita, il tuo incontro con la Virtus è stato abbastanza casuale. Vuoi raccontare come è andata?
R: In una chiacchierata serale tra amici, ho saputo che la Virtus aveva bisogno di allenatori, sono stato convinto ad effettuare un incontro con Oliviero, e successivamente anche con te, e da lì è nato tutto: probabilmente avete trovato il modo di riaccendere la flebile fiammella, che non si era ancora spenta.
D: Alla Virtus tutti contiamo molto su di te, nel tentativo di fare quel famoso salto di qualità che i numeri indicherebbero come possibile. Senza peli sulla lingua, come hai trovato l´ambiente?
R: Per fortuna o purtroppo, nella mia carriera lavorativa di peli sulla lingua ne ho sempre avuti pochi, ma l´esperienza (volevo dire età, ma mi sono bloccato) mi ha portato a risposte più .... diplomatiche. Diplomaticamente dico, come diceva il grande comico napoletano Massimo Troisi: " ricominciamo da tre ", nel senso che la società ha dei margini di miglioramento enormi, e le persone che hanno contribuito a farla crescere hanno bisogno di un ulteriore salto di qualità, non dimenticando le cose fatte nel passato.
D: Sei al lavoro ormai da mesi, ma non ti è ancora stato dato un ruolo ufficiale. Approfittiamo dell´occasione per colmare la lacuna? Che ne dici di Direttore tecnico? Direttore sportivo? General manager? Di certo non ti stai occupando soltanto di questioni strettamente legate al campo di gioco!
R: Non ho mai dato molta importanza ai titoli, vorrei ricompensare con il lavoro sul campo, la fiducia che mi è stata data da te e da Oliviero. Tanto per cominciare abbiamo dato a tutte le persone che collaborano con la Virtus (Allenatori, Atleti, Dirigenti, e anche Genitori) dei compiti ben precisi, per i quali sono totalmente responsabili. Ritengo che il nostro obiettivo principale sia: "Formare brave persone e bravi giocatori". La Moralità ed il Fair-Play non devono essere solo parole ma dobbiamo essere i promotori e gli esempi visivi di questo. E poi dobbiamo continuare con ancora maggior convinzione la strada che in questi anni avete percorso con grande successo, ovvero far innamorare più persone possibile di questo sport: perlomeno quanto ne sono innamorato io.
scritto da il presidente Marco Berlanda
D: Il tuo è un nome molto noto nel mondo della pallacanestro, ma a Desenzano sei sconosciuto ai più. Ti vuoi presentare?
R: Ettore Messina lui sì che è un nome molto noto, io sono solo una persona che ha sempre amato questo sport e che per vari motivi e per molto tempo ha dovuto abbandonarla attivamente. Anche se sono sempre stato sul pezzo... Comunque a Desenzano non sono proprio sconosciuto, al campetto mi conoscono tutti, se non altro perché nessuno vuol giocare con me: faccio l´allenatore pure lì e "stresso" con i miei consigli.
D: Come spesso accade nella vita, il tuo incontro con la Virtus è stato abbastanza casuale. Vuoi raccontare come è andata?
R: In una chiacchierata serale tra amici, ho saputo che la Virtus aveva bisogno di allenatori, sono stato convinto ad effettuare un incontro con Oliviero, e successivamente anche con te, e da lì è nato tutto: probabilmente avete trovato il modo di riaccendere la flebile fiammella, che non si era ancora spenta.
D: Alla Virtus tutti contiamo molto su di te, nel tentativo di fare quel famoso salto di qualità che i numeri indicherebbero come possibile. Senza peli sulla lingua, come hai trovato l´ambiente?
R: Per fortuna o purtroppo, nella mia carriera lavorativa di peli sulla lingua ne ho sempre avuti pochi, ma l´esperienza (volevo dire età, ma mi sono bloccato) mi ha portato a risposte più .... diplomatiche. Diplomaticamente dico, come diceva il grande comico napoletano Massimo Troisi: " ricominciamo da tre ", nel senso che la società ha dei margini di miglioramento enormi, e le persone che hanno contribuito a farla crescere hanno bisogno di un ulteriore salto di qualità, non dimenticando le cose fatte nel passato.
D: Sei al lavoro ormai da mesi, ma non ti è ancora stato dato un ruolo ufficiale. Approfittiamo dell´occasione per colmare la lacuna? Che ne dici di Direttore tecnico? Direttore sportivo? General manager? Di certo non ti stai occupando soltanto di questioni strettamente legate al campo di gioco!
R: Non ho mai dato molta importanza ai titoli, vorrei ricompensare con il lavoro sul campo, la fiducia che mi è stata data da te e da Oliviero. Tanto per cominciare abbiamo dato a tutte le persone che collaborano con la Virtus (Allenatori, Atleti, Dirigenti, e anche Genitori) dei compiti ben precisi, per i quali sono totalmente responsabili. Ritengo che il nostro obiettivo principale sia: "Formare brave persone e bravi giocatori". La Moralità ed il Fair-Play non devono essere solo parole ma dobbiamo essere i promotori e gli esempi visivi di questo. E poi dobbiamo continuare con ancora maggior convinzione la strada che in questi anni avete percorso con grande successo, ovvero far innamorare più persone possibile di questo sport: perlomeno quanto ne sono innamorato io.
scritto da il presidente Marco Berlanda